giovedì 24 aprile 2008

Moratti: "Non partecipo al 25 Aprile" Alghero, vietata Bella Ciao in corteo

di GIOVANNA CASADIO
su la Repubblica del 22/04/2008

ROMA - A memoria, non si ricorda che il sindaco di Milano, capitale della Resistenza, abbia dato forfait alla manifestazione del 25 aprile. Niente corteo per Letizia Moratti, benché da candidato sindaco nel 2006 se ne fece un gran pezzo spingendo la carrozzella del padre partigiano, né discorso dal palco da dove, lo scorso anno, aveva concluso con un "Viva la Resistenza". Fu fischiata ma anche abbracciata da Fausto Bertinotti, il leader comunista presidente della Camera. Un anno fa. Ora il sindaco Moratti fa sapere: "Non sarò a Milano, ma la giunta sarà rappresentata alle celebrazioni della Liberazione". Non è la stessa cosa, ma Moratti è "fuori città", anche il primo Maggio. L'Anpi, l'associazione dei partigiani, con un comunicato si dice "rammaricata". E la polemica a Milano monta anche sul volantino per la Liberazione in cui si parla di "rischi" che l'Italia attuale corre per "la tenuta del sistema democratico". La Uil dissente, il segretario della Lombardia Walter Galbusera osserva: "Non è un giudizio politico corretto". Un 25 aprile che per la Sinistra, ormai extraparlamentare, e per il Pd sconfitto da Berlusconi e dalla Lega, si carica di significato. A Roma, s'intreccia con la vigilia del ballottaggio tra Francesco Rutelli e Gianni Alemanno. Il manifesto rilancerà l'appello di Valentino Parlato: "Tutti a Porta San Paolo, il 25 aprile per una manifestazione tutt'altro che rituale visto il voto che ci sarà due giorni dopo". Mentre lo spareggio per il Campidoglio tiene con il fiato sospeso il centrosinistra, si mobilitano anche i centri sociali. Da Indymedia parte un tam-tam. Assemblea al centro "Cortocircuito" ieri con Francesco Caruso, il no-global ex deputato del Prc e Andrea Alzetta alias Tarzan. La parola d'ordine, preparando la partecipazione dei movimenti alla manifestazione di Roma, è: "Ricominciamo da qui, ora e sempre Resistenza". Qualcosa di simile al 25 aprile del 1994, dopo la prima vittoria di Berlusconi. Quattordici anni fa, il manifesto aveva chiamato alla mobilitazione a Milano; adesso, a Roma. Alberto Asor Rosa tuttavia pensa che non ci sarà "quella gigantesca presenza del '94. Oggi lo spirito è più ripiegato, deluso frustrato". Non c'è stato neppure il tempo per prepararlo un grande appuntamento. A dare la misura, c'è la stanchezza di Bertinotti, che ha deciso di non partecipare a nessuno degli appuntamenti, almeno finora. La resa dei conti a Rifondazione nel comitato politico, ha lasciato i segni. Paolo Ferrero, che ha battuto il segretario Franco Giordano, sarà a Milano "la manifestazione storicamente più importante". Da lui parte l'invito a mobilitarsi contro una "destra razzista, che ricorda i movimenti filonazisti degli Anni Venti: noi siamo abituati a un 25 aprile contro la nostalgia del fascismo", però questa volta è peggio, sostiene, è in atto "una rivoluzione conservatrice", con rigurgiti "pericolosi". Non si può non esserci, aggiunge Giovanni Berlinguer di Sd: "Ho letto delle posizioni del Pdl e della Lega che chiedono di cancellare dai libri di storia la Resistenza, questo mi indigna. Essere in piazza per la Liberazione è un modo per riaprire una strada che sul piano parlamentare è stata bloccata". Ad Alghero, dove il sindaco ha vietato di cantare "Bella ciao" ci sarà un "contro corteo" ed è scontro tra il primo cittadino forzista Marco Tedde, Antonello Cabras per il Pd e la Sinistra. Manifestazioni in tutt'Italia, Il presidente Giorgio Napolitano sarà a Genova, dopo la cerimonia all'altare della Patria a Roma con i ministri Parisi e Amato, dove sarà anche Walter Veltroni. Rutelli forse concluderà con un comizio la sua campagna il 25 aprile, Veltroni sarà con lui. Gianni Cuperlo alla Risiera di San Sabba. Rosy Bindi a Sant'Anna di Stazzema. Al corteo romano dell'Anpi, saranno presenti molti leader del centrosinistra e sindacalisti. Giordano osserva che è la prima occasione, con il primo Maggio, per "ridare vita e forza alla sinistra. Fini ha detto che il 13 e 14 aprile è stata la liberazione dell'Italia. No. Dopo un voto tanto drammaticamente spostato a destra, va ricordato che la nostra Liberazione è il 25 aprile e non bisogna consegnare Roma alla destra di Alemanno". Ugualmente, Giovanni Russo Spena chiama alla mobilitazione in nome dei valori fondanti della democrazia.

Nessun commento: