mercoledì 9 aprile 2008

THYSSENKRUPP, PRESSIONI SU OPERAI

THYSSENKRUPP, PRESSIONI SU OPERAI /
da IL MANIFESTO


La Thyssenkrupp sta facendo firmare un verbale di conciliazione ai colleghi dei sette operai morti nel rogo del 6 dicembre scorso. Un documento che protegge il gruppo tedesco da qualsiasi tipo di causa e impedisce ai lavoratori di costituirsi parte civile in m processo. La denuncia arriva dalla Fiom Cgil, come riporta un articolo del Manifesto, che interpreta il verbale come una risposta della multinazionale al fatto che i lavoratori si sarebbero costituiti singolarmente come parte civile al processo, coordinati tra loro in una sorta di “class action”. Il primo punto che ha insospettito la Fiom tocca proprio questo aspetto: il lavoratore “rinuncia a ogni pretesa o diritto comunque conseguenti e/o connessì con l’intercorso rapporto di lavoro” riguardante tredicesima, anzianità o straordinari (come è normale in questi testi), ma rinuncia anche “per danni presenti e futuri ex artt 1224, 2043, 2059,2087, 2116 c.c»”, ossia alla possibilità di costituirsi parte civile in un processo penale. Il secondo punto riguarda un aspetto collegato: il lavoratore “rinuncia a qualsiasi pretesa e/o diritto di ordine retributivo e normativo” (anch’esso normale), ma rinuncia anche a “qualsiasi diritto risarcitorio”, ossia a danni di carattere più pesante rispetto a quelli delle comuni vertenze di lavoro. Il terzo punto concerne la frase dove il lavoratore dichiara “di non avere più nulla a pretendere dalla Thyssenkrupp Acciai Speciali Temi e da chiunque altro fosse eventualmente obbligato con essa o per essa”: con questa dizione, spiega il segretario della Fiom Cgil di Torino Giorgio Airaudo, ci si riferisce “a tutta la catena di comando dell’azienda, dunque si tenta di coprire da eventuali cause i dirigenti, cosa che in conciliazioni simili non avviene mai, perché al contrario le imprese tendono a separare le proprie responsabilità da quelle dei sottoposti, anche manager”. In cambio di questa conciliazione, il lavoratore riceve una somma di buonuscita e la possibilità di ricollocarsi, possibilità comunque già prevista dall’accordo siglato tra istituzioni e parti sociali. Il segretario generale della Fiom Cgil Gianni Rinaldini ha commentato l’iniziativa parlando di “arroganza dell’azienda”, e ha annunciato che la Fiom continuerà la costituzione della parte civile.

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