lunedì 12 maggio 2008

Cgil-Cisl-Uil, contratti nazionali super-light. Montezemolo, «meglio tardi che mai». Tensione nella Fiom e nella Cgil

da La rinascita della sinistra 08/05/08

Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto l'intesa sulla riforma del modello contrattuale, dando un duro colpo al contratto nazionale fra la soddisfazione di Confindustria e lo strappo con la Fiom…
Riduzione del numero dei contratti (ora 400), introduzione degli accordi triennali, nuovi meccanismi per la definizione della rappresentanza, sono solo alcune delle modifiche introdotte, ma a far più discutere è il potenziamento del doppio livello di contrattazione. Infatti il contratto nazionale rimarrà (certo per i sindacati abolirlo del tutto sarebbe stato ingiustificabile davanti ai lavoratori) ma sarà “light”, estremamente modificabile.
Il livello contrattuale nazionale sarà, si legge nel testo approvato, «di sostegno e valorizzazione del potere d'acquisto per i lavoratori di una categoria», mentre sarà rafforzato il secondo livello di contrattazione, a livello aziendale e territoriale, incentrato sul salario e legato a parametri di produttività, qualità, redditività, efficienza ed efficacia.
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha parlato di «un momento storico per il sindacato», «un sindacato più democratico», specifica il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, e Luigi Angeletti, della Uil, annuncia l'apertura del confronto con gli imprenditori.Sì, proprio una svolta storica, ma del tutto negativa per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, che parla di un possibile disastro sociale: «L'accordo porta ad abbassare il salario medio e a dare qualcosa di più a chi fatica di più e quindi ad aumentare il tasso di sfruttamento dei lavoratori».
Dopo il via libera da parte delle segreterie unitarie toccherà ai direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil convocati per il 12 maggio approvare l'ipotesi di riforma, ma dentro la Cgil si consuma una profonda lacerazione.
All'arrivo della notizia della sospensione dei dirigenti della Fiom milanese, Rinaldini ha abbandonato il direttivo nazionale della Cgil che si è svolto ieri sera. Il segretario generale della Fiom non ne parla apertamente, ma il tentativo di far fuori dal sindacato la parte più “scomoda”, quella che non condivide la riforma contrattuale e le ultime scelte del sindacato, appare evidente. Giorgio Cremaschi, segretario nazionale dei metalmeccanici, parla di «intimidazione politica, metodi e forme estranee alla cultura dell'organizzazione».
Soddisfatto dell'intesa raggiunta da Cgil, Cisl e Uil invece, e c'era d'aspettarselo, il presidente uscente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo che rimprovera ai sindacati solo la tempistica: «Meglio tardi che mai».
Montezemolo evidenzia tre aspetti positivi nella nuova piattaforma: la durata triennale dei contratti, l'apertura al secondo livello di contrattazione e la possibilità di «pagare di più chi vuole lavorare di più».
Insomma quello che Montezemolo non è riuscito a fare nei 4 anni alla guida di Confindustria lo hanno fatto ora i sindacati. Industriali ed imprenditori ringraziano.

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